Marzo 2016

Dopo un lungo intervallo di silenzio, torniamo rassicurandovi: la rivista continuerà, ci auguriamo, a ritmi più regolari. Anche se il fatto di essere un gruppo di volontari ci penalizza, dal momento che dobbiamo anteporre, al piacere di collaborare a questa pubblicazione, il dovere di procurarci di che vivere.

Va forse confessata anche una certa stanchezza nel proporre e riproporre tematiche socio-ambientali di cui non vediamo applicazione, come faticano a trovare seguito le pratiche virtuose che trattiamo.

Ma crediamo nella validità delle nostre idee e dunque, rieccoci!

Per il ritardo nella pubblicazione ci scusiamo con Seele Fragat che  aveva da tempo consegnato il suo articolo sul nuovo Piano Casa della Regione Liguria.  Tempismo lodevole, il suo, dato che i sindaci di questa regione devono deliberare, se vogliono, entro il 7 marzo 2016,  misure migliorative per il territorio che amministrano,  rispetto alla nuova criticabile legge.

Green Economy e Blue Economy colorano un futuro di speranza per Vittorio Bardi.

Ma è la Black Economy del carbone e non solo, a rendere scettico William Domenichini sulle prospettive immediate.

Dalle Cinque Terre un nuovo esempio di malgoverno: il dopo-alluvione ha portato un fiume di denaro… ma come è stato speso a Monterosso? A distanza di quasi tre anni dal rapporto finale degl’inquirenti , dal Tribunale della Spezia è arrivato agli indagati l’avviso di conclusioni delle indagini preliminari. Esponenti della precedente amministrazione e tecnici pubblici e  privati sono accusati di vari reati, confermando le impressioni disincantate di To.Far.

Ospitiamo infine un interessante dibattito sull’agricoltura di montagna nell’arco Alpino. Un tema caro a quella parte della redazione che opera in ambiti analoghi in altre regioni  e che di esperienze simili ha scritto in precedenti articoli, dedicati alle Dolomiti, alle Apuane, alla Lunigiana, al Salento.

 

Buona lettura e grazie per essere con noi.

 

 

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redazione

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