Editoriale del decennale

Editoriale del decennale

6 febbraio 2019

Rima pomposa e leggermente inquietante, eppure possiamo essere orgogliosi: questa rivista – nata e cresciuta su base volontaria – ha già compiuto dieci anni. Vale la pena festeggiare la ricorrenza, proprio perché InFormAzione Sostenibile ha proseguito testardamente libera da condizionamenti di qualsiasi tipo, economici o politici. Ma tuttavia ricca di contenuti, come si può verificare aprendo i numerosissimi link agli articoli dei nostri redattori e collaboratori, pubblicati nel corso di questi anni.

Trattiamo temi ambientali e ci interessa approfondire ed aggiornare il discorso sui beni comuni e sui percorsi partecipativi. Quindi una delle iniziative che in questo momento ci sembra interessante e che intendiamo sostenere, a livello redazionale, è quella intrapresa dal Comitato Popolare di Difesa dei Beni Pubblici e Comuni “Stefano Rodotà”. Tutte le istanze che il Comitato si ripromette di portare avanti sono bene spiegate nella sezione apposita.

Per l’occasione, abbiamo chiesto ad alcuni collaboratori storici di ripensare  temi che hanno trattato nel corso del tempo, per trarne valutazioni e riflessioni utili al procedere. E’ vero che nei nostri dieci anni troppo spesso le allerte sono state inascoltate e le considerazioni di chi aveva i titoli per farlo sono state ignorate, ma il fatto di esserci stati e di esserci tuttora con idee propositive rende questi contributi più che graditi… Grazie dunque a Geologi Senza Frontiere, ad Alessandro Tomaselli e, in ambito spezzino,  a Marco Grondacci, a William Domenichini  e a Stefano Sarti, al quale in questo momento va tutto il nostro affetto.

La Spezia, dove abitano numerosi nostri lettori, ha attualmente un’amministrazione comunale particolarmente “estemporanea”, per dirla in modo cortese. Ci sono invece amministratori comunali che, pur nelle avversità, cercano di essere lungimiranti, come ci ricorda To.Far.

Infine, vogliamo anche ricordare che questa rivista, nata digitale, ha sempre guardato a modelli, ben più noti, di alcune riviste cartacee. Al di là dei temi strettamente d’interesse ambientale, ve ne sono altri, sociali, che trattiamo, come ben sapete. E quale ricordo decennale migliore di quello che ci regala una rivista fotografica storica, come LIFE,  di grande respiro, che purtroppo coll’avvento del digitale ha cessato di essere pubblicata? Tra i suoi grandi servizi fotografici vi è quello che durante la seconda guerra mondiale documentò lo sbarco in Normandia con le notissime foto di Robert Capa. Ma non solo: tutta la documentazione delle battaglie civili e contro l’esclusione razziale degli anni ’60-’70 e le tremende foto di guerra a partire da quella del VietNam. Questa da noi scelta è emblematica, e non vale solo in tempo di guerra. Non facciamoci chiudere gli occhi o tappare la bocca, mai.

Foto: Life-Time Inc. “Vietcong prisoner held by U.S. marines, eyes and mouth taped for security” by Paul Schtzer (1965).

Nota: La statunitense LIFE, nata nel 1883 come rivista su temi di interesse generale, venne trasformata nel 1936 dal fondatore della rivista Time, Henry Luce, in un magazine di foto giornalismo. Life uscì come settimanale fino al 1972, poi senza una cadenza fissa sino al 1978, come mensile dal 1978 al 2000 e come supplemento settimanale dal 2004 al 2007. (Un film recentemente uscito, I sogni segreti di Walter Mitty racconta le vicende di un impiegato della rivista che lavora in archivio e che deve recuperare il negativo per l’ultima copertina di Life prima del definitivo passaggio del periodico alla versione digitale). L’archivio storico è consultabile al sito: http://time.com/photography/life/

 

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redazione

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