Aprile 2015

 

E’ arrivata la primavera ed anche noi vorremmo cogliere segni di rinnovamento nelle tematiche che di solito trattiamo. Guardiamo dunque speranzosi verso cauti segnali d’inversione di tendenza, o di ripresa … Ed ecco, dalle Apuane rinverdite, è ripartita la speranza perché il Piano paesaggistico della Toscana possa rappresentare il degno coronamento delle fatiche di un’assessora come Anna Marson e di un movimento dinamico di cittadini, associazioni ed abitanti che dimostrano di voler bene al proprio territorio e di volersene prendere cura. Nelle mobilitazioni eccezionali, come nell’attenzione quotidiana al suo mantenimento:

Paesaggio: in Toscana niente sarà più come prima  

Effecorta: il negozio alimentare di filiera corta che non produce rifiuti

Sempre in ottica propositiva hanno riflettuto gli autori del libro L’Italia che vorrei: ripartire dalla Liguria, che è suddiviso in “una parte generale di principi e fondamenti, di Costituzione, di Legalità, Cultura e di Modello di società, e una parte più specifica su temi tipicamente regionali (sanità, territorio, politica energetica, lavoro, sociale, infrastrutture, servizi pubblici, partecipazione, turismo, legalità)”.

Riflettere sull’arte fa sempre bene alla mente. Anche quando la mostra artistica che si visita ci sfida a ripensare – non senza traumi – un periodo storico di grande emozioni ma anche di grande sofferenza “DIE BRÜCKE” QUANDO L’ARTE URLA, GRIDA E TUONA. Da Kirchner a Nolde.Espressionismo tedesco(1905-1913).

Riflettere su aspetti incongrui del presente – da una certa distanza, ed ancor meglio dall’alto – non darà forse ottimismo ma un certo distacco, per fortuna, sì. E dunque, proprio perché siamo in primavera, e non vogliamo amareggiarci troppo, adottiamo lo stesso sguardo di  Un piccione seduto su un ramo di  Fico (che)  riflette sull’Expò.

 

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redazione

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