Tartarughe contro i militari

di M.S.

Saddam Hussein non lo sapeva. Ma c’era un modo per fermare i tanks Usa: le tartarughe. tartaruga1247E’ successo non in Iraq ma nel deserto del Mojave, negli Stati Uniti.
Non lasciate correre troppo la fantasia, magari immaginando battaglioni di carapaci schierati sotto il sole cocente del deserto in attesa dei carri armati, in una quanto mai ipotetica e fantascientifica guerra tra tartarughe ed esercito Usa. Ma non si tratta neppure di una colossale bufala giornalistica. Come in tutte le leggende metropolitane qualcosa di vero c’è.
A segnalare il fatto è il sito web arpakids dell’ARPA Sicilia che, accanto ad informazioni sull’ambiente, la natura, gli animali, pubblica notizie quanto mai originali. E quella relativa alle “tartarughe contro i militari” è una curiosità che merita senza dubbio di essere ripresa.
tankTeatro dei fatti è il deserto del Mojave, un’estensione di oltre sei milioni e mezzo di ettari, tra Arizona, California, Nevada e Utah, conosciuto per la Death Valley, dove la temperatura supera nelle ore più calde i 57° centigradi. Una landa desolata ma non per questo priva di vita: sono oltre 200 i tipi di piante endemiche; e anche in fatto di animali si contano numerose specie: puma, cervi, volpi, coyote, serpenti, una sottospecie di Capra delle Montagne Rocciose, asini e cavalli selvaggi. C’è anche una grande base militare, un “poligono” di oltre 200 mila ettari dove si addestrano i soldati e si sperimentano le armi. Purtroppo, però, ci sono anche le tartarughe e in particolare, tra queste, una specie particolarmente rara e minacciata, tanto da essere protetta dalla legge federale: la Tartaruga del deserto (Gopherus agassizii).
Proprio perché si tratta di una specie protetta, quando per la base militare nel 2001 iniziarono le procedure per ampliarla, il servizio governativo per la protezione della fauna impose all’esercito di mettere in atto interventi di conservazione, che si sono poi realizzati attraverso la cattura e lo spostamento di quasi 1800 esemplari in un’apposita area di tutela. Quest’emigrazione forzata non ha però prodotto i risultati sperati. Sia pur decimate dai coyote o schiacciate dai mezzi militari, le tartarughe sono tornate ad impossessarsi dei luoghi di origine, obbligando l’esercito a sospendere il programmato ampliamento del poligono.

Foto tratte da:
mondosfondo.com
aspitot.blogspot.com

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redazione

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