Alla riscoperta della Liguria attraverso i vecchi sentieri

Alla riscoperta della Liguria attraverso i vecchi sentieri

di Paola Sartoni

Una recente iniziativa fa ben sperare gli appassionati della natura e della tutela ambientale, nonché amanti della Liguria. Riguarda una nuova Legge regionale; è infatti stato approvato il piano della “rete di fruizione escursionistica della Liguria”, con uno stanziamento di oltre 130 mila euro. Prevede la definizione di una rete escursionistica sull’intero territorio ligure con l’individuazione di percorsi ritenuti d’interesse pubblico , da registrare in una mappa complessiva. Già esistono come punti di forza l’Alta Via dei monti liguri, percorsi escursionistici nei parchi regionali e in quello nazionale delle 5 terre (unici sentieri a pagamento della Regione), nelle coste del Ponente e del Levante e nuovi percorsi interni recuperati in genere grazie al volontariato.

In numerosi casi, questi antichi sentieri che erano in realtà le vie di pubblico collegamento, sono stati modificati, soppressi o deviati per modifiche territoriali legate quasi sempre a divieti di passaggio apposti nelle proprietà private. In altri Paesi d’Europa e anche in alcune Regioni italiane viene tuttora rispettato il principio per cui un percorso di uso pubblico, ratificato attraverso la consuetudine del tempo o le specifiche necessità locali, debba continuare ad esistere e quindi esigere il rispetto delle servitù di passaggio da parte di successivi proprietari.

Numerosi sentieri individuati dal CAI dovrebbero essere percorribili interamente. In realtà molto spesso e un po’ ovunque in Italia ci si trova di fronte a cancelli, recinzioni e cani da guardia che interrompono l’itinerario prefissato e così fioccano le segnalazioni. Senza grandi risultati, finora, come evidenziano alcuni appassionati dell’”anello interrotto” di Castelnuovo Magra, al confine tra Liguria e Toscana o del “sentiero scomparso” che nella parte iniziale dovrebbe portare da Monterosso al Mesco. Ora sottoponendo i sentieri liguri a servitù di transito alcune aberrazioni dovrebbero scomparire e sicuramente si aprirebbero nuovi spazi per lo sviluppo di un turismo alternativo rispetto a quello di massa che sta intasando i percorsi più “gettonati” in alcuni periodi dell’anno..

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redazione

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Un pensiero su “Alla riscoperta della Liguria attraverso i vecchi sentieri

  1. uno degli aspetti che introduce questa nuova norma è anche quello dell’adozione segnaletica uniforme : fattore fondamentale per poter garantire la sicurezza sui percorsi escursionistici e la rapidità di eventuali soccorsi . Sparirà in questo modo tutta quella segnaletica “inventata” da utilizzatori locali dei sentieri che s’improvvisano “guide escursionistiche ” senza averne i requisiti e che porta confusione nella gestione della sentieristica, a disprezzo di coloro che da quasi 150 anni hanno mantenuto in vita la rete sentieristica italiana e la loro segnaletica discreta è riportata su tutte le guide del mondo.Parlo ovviamente del Club Alpino Italiano che, tra l’altro, è l’unico al quale le norme riconoscono la struttura del Soccorso Alpino, che interviene ufficialmente in tutte le situazioni d’emergenza, molte delle quali ingenerate da segnaletica inadeguata . Fortunatamente, per chi metterà segnali non autorizzati, sono previste sanzioni ad hoc.

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