Vocabolario e cronologia dei vincoli economici europei

Vocabolario e cronologia dei vincoli economici europei

a cura di Maria Rosa Zerega

 

In questo momento in cui si parla di politiche europee e di elezioni, ecco un pro memoria per meglio orientarsi in materia.

MAASTRICHT

Il trattato che decide la moneta unica entra in vigore il 1/1/ 1993.

EURO

Diventa la moneta unica nel 1999 ed entra in circolazione il 1/1/2002.

Oggi hanno adottato l’euro 18 stati UE (ultima la Lettonia il 1/1/2014)

+ 4 microstati (Vaticano, San Marino, Monaco, Andorra)

+ Kosovo e Montenegro.

EUROZONA

Viene informalmente detta Eurozona l’insieme degli stati membri dell’Unione Europea che adottano l’euro come valuta ufficiale ovvero l’Unione economica e monetaria dell’Unione europea. Attualmente la zona euro è composta da 18 stati membri.

Le politiche monetarie dell’eurozona sono regolate esclusivamente dalla Banca Centrale Europea, con sede a Francoforte sul Meno. L’armonizzazione delle politiche economiche e fiscali dell’area euro è agevolata dalle periodiche riunioni dell’Eurogruppo, organismo composto dai ministri dell’economia e delle finanze  degli Stati aderenti alla valuta comune, che di solito precede di poche ore i vertici dell’Ecofin(ampliati ai delegati di tutti i 28 stati dell’Unione).

Dei ventotto attuali paesi membri dell’Unione europea, dieci utilizzano ancora una valuta nazionale diversa dall’euro.

Oltre che nei diciotto stati dell’eurozona, l’euro è utilizzato anche da sei stati non facenti parti dell’Unione europea in virtù di accordi bilaterali con l’UE. Non vengono considerati parte dell’eurozona.

PATTO DI STABILITA’  E  CRESCITA

Entra in vigore il 1/1/1999  in contemporanea all’euro e stabilisce i criteri da rispettare per i paesi Euro , cioè:

deficit 3%  del PIL  e  debito   60%  del PIL .

Chi è fuori da tutti e due i parametri entra nella Procedura di Deficit Eccessivo.

SIXPACK

Entra in vigore il 13/12/2011 e si chiama così perché consiste in 5 Regolamenti e 1 Direttiva che riguardano la sorveglianza di bilancio e gli squilibri macro-economici all’interno della zona Euro, nonché i requisiti che deve avere il bilancio di uno Stato (Direttiva)

Sono misure attuative del patto di stabilità.

I Regolamenti sono disposizioni approvate dal Parlamento Europeo che entrano in vigore direttamente senza approvazione dei Parlamenti nazionali.

Le Direttive, anch’esse approvate dal Parlamento Europeo, indicano obiettivi che richiedono una legge nazionale attuativa.

SEMESTRE  EUROPEO

Attuato per la prima volta nel 2010-2011.

Consiglio e Parlamento a inizio anno indicano gli orientamenti di politica economica.

In base a tali orientamenti i governi nazionali devono presentare entro il 30 aprile di ogni anno le strategie di bilancio e le riforme previste per l’anno successivo.

Nei successivi due mesi la Commissione le esamina e il Consiglio le trasforma in raccomandazioni agli Stati. Questo iter dura circa 6 mesi, da qui il nome.

FISCAL  COMPACT

Il nome ufficiale è Trattato sulla stabilità, coordinamento e governance nell’unione economica e monetaria,  entrato in vigore il 1/1/2013.

Poiché il Regno Unito e la Repubblica Ceca non erano d’accordo, gli altri 25 paesi hanno dovuto sottoscrivere un trattato fuori dalla Unione Europea.

Al 14 gennaio 2014 il trattato è stato ratificato da 24 dei 25 firmatari, di cui 17 membri dell’eurozona. E’ il trattato più discusso, infatti prevede:

  • Obbligo del pareggio di bilancio;
  • Deficit strutturale massimo al 0,5% del PIL;
  • Riduzione del debito al 5% annuo fino a raggiungere il 60% del PIL di debito;
  • Emissione di titoli di debito coordinate con altri paesi.

Per deficit strutturale si intende il deficit che non è influenzato dalle variazioni del ciclo economico (es. variazioni dei tassi d’interesse) e dalle spese una tantum (es. calamità).

TWOPACK

L’accordo arriva a cinque anni di distanza dalla crisi finanziaria che ha colpito l’Europa. Il piano prevede la creazione di un fondo unico di risoluzione (Srf) da 55 miliardi di euro in dieci anni, che servirà al sistema bancario per rifinanziare gli istituti europei in crisi. Il fondo Srf, dopo una fase transitoria che comincerà il 1 gennaio 2015, sarà a regime dal 2025. Sono due regolamenti (da qui il nome) della UE limitati agli stati dell’Eurozona.

Entrata in vigore 30/05/2013. Prescrive che entro il 15 ottobre di ogni anno, prima dell’approvazione del proprio Parlamento, i Governi devono sottoporre alla Commissione il testo completo del bilancio dell’anno successivo e la Commissione, entro il 30 novembre comunicherà le proprie considerazioni non vincolanti; solo allora la proposta di bilancio, eventualmente modificata in base ai suggerimenti della CE, passa all’esame del Parlamento che deve approvarlo entro il 31 dicembre.

Le eventuali sanzioni ai paesi che non rispettassero i vincoli del Patto di Stabilità le decidono i governi nel Consiglio dei Ministri Europeo, in base alle regole del Patto stesso.

UNIONE  BANCARIA  EUROPEA

Il  19/12/2013 l’Unione Europea ha deciso di realizzare  l’Unione Bancaria.

L’accordo arriva a cinque anni di distanza dalla crisi finanziaria che ha colpito l’Europa. Il piano prevede la creazione di un fondo unico di risoluzione (Srf) da 55 miliardi di euro in dieci anni, che servirà al sistema bancario per rifinanziare gli istituti europei in crisi. Il fondo Srf, dopo una fase transitoria che comincerà il 1 gennaio 2015, sarà a regime dal 2025. L’Unione bancaria è un processo complesso. Porterà alla creazione di alcune nuove istituzioni o alla rivisitazione dei compiti di vecchie istituzioni.

Tre gli obiettivi:

  • spezzare il legame tra il rischio-Banca e il rischio-Stato;
  • proteggere a oltranza il risparmiatore;
  • garantire l’uniformità delle condizioni del credito in un mercato bancario europeo ancora troppo frammentato.

 

 

(Visited 10 times, 1 visits today)
redazione

redazione

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.