“‘Salviamo le Apuane’, un fuori programma davvero creativo al Festival della Creatività”

CITTA’ DI FIRENZE     Comunicato Stampa

 

“Un fuori programma organizzato dal comitato ‘Salviamo le Apuane’ al Piazzale Michelangelo ha vivacizzato il ‘Festival della Creatività’, un evento superato e una spesa che la Regione Toscana avrebbe potuto e dovuto evitare. In epoca di tagli che le regioni dichiarano, a buona ragione insostenibili, i 500.000 euro nel bilancio della Toscana per organizzare tre giorni dedicati a una non meglio precisata creatività non sono forse uno spreco facilmente evitabile? E invece anche quest’anno la manifestazione è stata confermata. Anche se con minore successo, visto che quest’anno le dichiarazioni sul numero mirabolante di presenze non ci sono state (400.000 visitatori nel 2009, per l’edizione 2010 non è dato sapere, ma i contatti web sono calati di due terzi): una imbarazzante sordina su numeri e cifre ha accompagnato la manifestazione.

Di imbarazzante c’è stata anche la performance di Graziano Cecchini (l’interventista che aveva colorato di rosso l’acqua della fontana di Trevi) al Piazzale Michelangelo dove blocchi di marmo dalle cave sono state trasferiti su 14 mega tir. Una scelta a cui il giovane comitato “Salviamo le Apuane” che conta già 3.000 iscritti su facebook, ha voluto replicare con una contro-manifestazione, quella sì creativa e a costo zero, e che guarda al futuro e all’innovazione.

Il Comitato è nato per denunciare l’escavazione selvaggia del marmo delle Apuane non per arte o arredamento – com’era tradizione – ma per polverizzarlo e farne carbonato di calcio, svilendolo a additivo utile per molti prodotti, dalla farina alimentare, ai dolcificanti, ai cosmetici, ai saponi nonché usato come prodotto industriale per desolforazione di fumi esausti. Enorme speculazione di poche aziende -preferibilmente multinazionali-, poco o nessun lavoro per i cavatori. Contro la distruzione progressiva delle pregiate montagne sia con cave a cielo aperto che in galleria con ‘svuotamenti’ che intercettano vene e falde acquifere rimaste indenni da millenni, si sono mossi coloro che hanno stilato la “Carta delle Apuane”, un manifesto che guarda al futuro di quel territorio e propone che alla monocultura del marmo e allo sviluppo cieco si affianchino forme di agricoltura differenziate e a filiera corta, e uno sviluppo responsabile delle molteplici ricchezze del territorio.

La contro-manifestazione pacifica e creativa ha occupato simbolicamente lo spazio di Piazzale Michelangelo. I tir nel frattempo avevano già portato via – dove non è dato sapere – le tonnellate di marmo, chiudendo prima del previsto l’infelice allestimento e lasciando lo spazio per chi chiede di regolamentare l’escavazione e di tutelare le Alpi Apuane come patrimonio dell’umanità e il loro territorio ricco di storia e di risorse naturali”.

(fdr)

 

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redazione

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