Trasformare lo spreco in risorse per l’uomo e in salvaguardia dell’ambiente

di Moira Dinunzio

Alla Spezia lo spreco alimentare diventa risorsa. E’ attivo da un anno il Progetto Buon Mercato, del Comune della Spezia, nato su iniziativa di una rete di soggetti pubblici, enti del terzo settore e sindacati, raccolti attorno al “Programma di intervento a contrasto delle disuguaglianze e delle povertà”.

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Con il Buon Mercato, i generi alimentari rimasti invenduti presso i punti vendita, ma ancora consumabili, vengo raccolti da una rete di volontari e donati gratuitamente agli enti e alle associazioni impegnate nella distribuzione alimentare. Confezioni strappate, alimenti prossimi alla scadenza, frutta e verdura un po’ ammaccata (ma sempre buona), vengono recuperati e, nel rispetto delle normative igienico-sanitarie, offerti gratuitamente alle persone in stato di bisogno.

Un progetto che si pone molteplici obiettivi: da una parte quello di educare la cittadinanza e le attività commerciali alla riduzione degli sprechi, dall’altra quella di offrire alle Associazioni generi alimentari gratuiti, con cui rispondere in maniera più ampia ai bisogni dei cittadini che vivono situazioni di disagio socio-economico.

L’organizzazione del progetto è affidata ad una “cabina di regia”, composta principalmente da volontari, che hanno il compito di favorire l’incontro di domanda e offerta di alimenti.

Al progetto hanno aderito, tra gli altri, le quattro principali associazioni di categoria e numerosi punti vendita alimentari, di medie e piccole dimensioni. Un apporto significativo, sia dal punto di vista materiale, che dal punto di vista sociale, è venuto dagli operatori commerciali di Piazza Cavour (la tradizionale piazza del mercato cittadino), dove ogni sabato i volontari recuperano oltre un quintale di alimenti che, altrimenti, finirebbero ingiustamente in discarica.

Tutti i partecipanti all’iniziativa, sono elencati nella brochure di presentazione del progetto qui allegata, ai quali devono aggiungersi nuove realtà dell’associazionismo come gli scouts e del mondo religioso, come le Chiese valdesi, protestanti e avventiste, segno che la lotta alle povertà non ha religione. L’invito è a leggerla e a contattarci, dal momento che la necessità di ampliare il numero di volontari è legata al fatto che l’esperienza si sta progressivamente diffondendo.
Ulteriori informazioni sono reperibili dal sito www.contrastopoverta.it.

Il Buon mercato è frutto di tre anni di lavoro, anche con il contributo del progetto bolognese Last Minute Market, assunto come modello iniziale di sperimentazione. Poi la scelta spezzina è stata di indirizzare l’organizzazione del “Buon mercato” verso un modello reticolare, coordinato a livello centrale ma sviluppato in diverse realtà e con il coinvolgimento di una rete di soggetti provenienti da differenti realtà. Se, per esempio, finora sono presenti elementi della società civile, nulla vieta che possano parteciparvi le associazioni ambientaliste. Il risparmio alimentare, attraverso l’attivazione di una catena di distribuzione solidale, riguarda anche l’uso virtuoso delle risorse e la riduzione degli sprechi, temi legati alla salvaguardia dell’ambiente. Nella brochure uno dei primi dati evidenziati è quello dell’enorme quantità di alimenti che viene buttata nei rifiuti. Se oltre al recupero dei materiali che avvolgono i cibi, si recuperassero i cibi stessi, non solo gli esseri umani direbbero “grazie” ma forse lo farebbe anche la natura.

Foto tratta da:
Riesco-società cooperativa sociale

presentazione-buonmercato

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redazione

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