Era davvero plutonio per le atomiche

 

Sergio Olivieri – Massimo Zucchetti

Erano davvero uranio e plutonio – e ben 74 chili – le misteriose sostanze che in gran segreto, nella notte tra il 3 e il 4 marzo scorsi sono arrivate su tre tir alla base della Marina Militare della Spezia per essere imbarcate sulla nave inglese “Pacific Egret”. La conferma di quanto già si sospettava è arrivata direttamente dal Presidente Obama che ha “ringraziato” l’Italia. La nave dei veleni ha già compiuto la sua missione: l’uranio e il plutonio sono arrivati a destinazione negli USA e la nave sta già tornando in Europa. Per fare altri carichi? Il sospetto è più che legittimo dato che il viaggio della nave è stato effettuato in applicazione di un accordo stipulato nel 2012 tra gli Usa e il Governo Monti che prevede il trasferimento negli Stati Uniti di scorie nucleari italiane. Sembra che l’uranio ed il plutonio partiti dalla Spezia provenissero originariamente dagli impianti di Saluggia in Piemonte e di Trisaia in Basilicata. Prima di essere imbarcate alla Spezia, le sostanze radioattive sarebbero state sottoposte a trattamento nell’impianto di Casaccia, vicino Roma. Se questo giro dell’oca fosse confermato, saremmo di fronte a sostanze pericolosissime che se ne vanno a zonzo in lungo e in largo per l’Italia. Il tutto, ovviamente, all’insaputa delle popolazioni che si vedono passare sotto il naso uranio e plutonio senza nemmeno saperlo. Però, come ha detto la Prefettura della Spezia, in caso di incidente le popolazioni sarebbero state avvisate. C’è un piccolo particolare: quando si tratta di sostanze come queste non ci sono incidenti ma catastrofi. Le autorità non han trovato da ridire: il Sindaco della Spezia Federici ha detto serafico che non c’è nessun problema, che è giusta la segretezza ed ha addirittura ringraziato la Prefettura per l’impegno profuso. D’altra parte, il Ministro della Difesa è la Pinotti, dal Pd eletta proprio in Liguria anche dagli ignari cittadini della Spezia, che hanno saputo dalla Casa Bianca che sotto le loro finestre è passato uranio e plutonio perché il Governo italiano ha mantenuto la consegna del silenzio voluta, pare, proprio dagli americani. Nel frattempo, a Ghedi ed Aviano, ottanta bombe nucleari restano indisturbate, alla faccia dell’impegno dell’Italia ad essere un paese militarmente denuclearizzato come imposto dal Trattato di Non Proliferazione. Ma, si sa, i vassalli, quelli veri, sono sempre ligi alla consegna.

 

 

 

(Visited 30 times, 1 visits today)
redazione

redazione

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.