‘GreenTourism’ nell’interpretazione del Parco 5 Terre

di ToFar

Dopo il protocollo del 2006 di comunanza tra Parco Cinque Terre e Società della Grande Muraglia Cinese, nuovo progetto di scambio per individuare univoci indirizzi nella protezione e valorizzazione dei rispettivi patrimoni. Si chiama GreenTourism e si avvale della preziosa collaborazione di Legambiente, l’iniziativa di scambio pensata per far incontrare partner cinesi e italiani che operano nel settore del turismo sostenibile. Il lavoro, ancora in fase preliminare, – al via ufficiale in aprile con la visita a Pechino della delegazione composta da rappresentanti dell’Ente Parco e dell’associazione ambientalista italiana – si inserisce nel contesto della crescente attenzione, maturata negli ultimi anni, ai temi dello sviluppo rurale e della tendenza al recupero territoriale secondo una logica di valorizzazione e sfruttamento sostenibile delle risorse.
In quest’ottica, il turismo rurale costituisce un potenziale motore di sviluppo di grande rilievo che ben si adatta all’idea di un uso responsabile delle risorse turistiche dei rispettivi patrimoni. In fondo il gemellaggio tra il Parco Cinque Terre e la Società della Grande Muraglia Cinese (Pechino 2006) punta proprio su questo: la valorizzazione degli elementi di distinzione di identità storica e culturale.

Comunicato e relativa immagine surreale sono tratti dall’Agenzia d’informazione del Parco. In omaggio al titolo, abbiamo evidenziato in verde alcune frasi che ci piacerebbe chiarire con chi scrive. Azzardiamo alcune interpretazioni:

– la foto inquietante è una gaffe virtuale o prelude ad una importazione di modello virtuoso? (i muretti saranno trasformati in una muraglia?) E’ possibile che – con le attuali frane continue – anche la natura voglia contribuire a movimenti territoriali in questa direzione…

– La crescente attenzione ai temi dello sviluppo rurale implica forse una scelta a livello globale che vedrebbe il partner maggioritario fornirci il suo modello di recupero territoriale? Perché non ci risulta che la Cina – come altri Paesi asiatici partner del Parco – sia al top nella “logica di valorizzazione e sfruttamento sostenibile delle risorse” (basti pensare all’ennesimo disastro ambientale dovuto alla creazione di un mega/lago).

– Questo “turismo rurale che costituisce ecc. ecc.” non potrebbe diventare più semplicemente la possibilità, per il turista, di percorrere sentieri ben conservati o comunque ripristinati, di non trovarsi cumuli di sassi sulla via, di vedere che i terrazzamenti sono mantenuti e coltivati da effettivi agricoltori? (dato l’invecchiamento della popolazione residente, magari cinesi: utilizziamolo questo gemellaggio globale!)

– Se infine il gemellaggio punta alla “valorizzazione degli elementi di distinzione di identità storica e culturale”, è possibile ricevere spiegazioni sul significato della frase? Siamo seri, finché la lingua non diventerà del tutto un optional, cerchiamo di essere precisi e soprattutto di riempire di contenuti accettabili il vuoto programmatico.

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redazione

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Un pensiero su “‘GreenTourism’ nell’interpretazione del Parco 5 Terre

  1. leggo in ritardo questo commento ma lo trovo attuale perchè mostra la mania di gemellaggi inutili che partono da tanti Enti tra cui il parco delle 5 terre. Qualche giorno fa ho letto sul secolo XIX che tra i candidati del Pd alle Europee c’è anche il suo presidente Bonanini in questo periodo all’isola di Pasqua per allacciare rapporti di collaborazione tra parco e isola. Dopo la muraglia cinese cosa pensa di fare; di importare gli statuoni e di metterli a difesa del confine del parco sul sentiero 1? oppure pensa di importare gli abitanti dell’isola di pasqua che non so come si chiamano (pasqualini?) per metterli a costruire questi statuoni? ma quanti sono poi gli abitanti? se arrivano insieme ai cinesi rischiano di scomparire, come è già capitato in passato. Inoltre, che ci azzecca il parco con l’isola perchè si sviluppino collaborazioni? non è che il presidente- candidato fosse in vacanza e non lo si potesse scrivere?

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