Il Borsino dell’Ambiente, chi sale e chi scende

Il Borsino dell’Ambiente, chi sale e chi scende

di Massimo Salvi

CHI SALE – PER UN MEDITERRANEO LIBERO DA VELENI

“La società civile dice basta ai traffici illeciti internazionali di rifiuti via mare, spesso coniugati con il traffico d’armi  e chiede a Governo, Magistratura e Parlamento un impegno concorde per mettere con le spalle al muro la rete di trafficanti delle navi dei veleni che opera sostanzialmente impunita da 22 anni e per disinnescare la bomba ad orologeria, ai danni dell’ambiente e della salute dei cittadini, costituita dalle navi a perdere e dalle zone franche costiere dove sono stati affondati o seppelliti rifiuti pericolosi o radioattivi”.

Con questa premessa, l’Osservatorio “Per un Mediterraneo libero da veleni” ha presentato, lo scorso 16 febbraio a Roma al Palazzo della Provincia, la Carta Fondante sottoscritta da un cartello di organizzazioni di categoria e di associazioni impegnate nel campo della tutela dell’ambiente e della salute, della difesa dei diritti civili e nel campo della ricerca. Sono otto i filoni di intervento individuati dall’associazione per contrastare e porre fine ai fenomeni delle “navi dei veleni” e delle “navi a perdere”, finalizzati a contrastare l’azione di chi attenta alla salute del mare.
Ne fanno parte: Agci – Agrital , Cittadinanza Attiva, Comitato Civico “Natale De Grazia”, Greenpeace Italia, Lega Pesca, Medici per l’Ambiente – ISDE, Movimento “Ammazzateci Tutti”/Fondazione Scopelliti, Slow Food Italia, Società Chimica Italiana, WWF Italia.

CHI SCENDE – DA PARCO A PATTUMIERA

Una megadiscarica nel cuore della produzione del Lacryma Cristi

Dopo l’apertura della discarica “SARI” a Terzigno si vuole realizzare nello stesso comune una discarica di milioni di tonnellate di rifiuti, la “Vitiello”, in piena area protetta e nel cuore della zona di produzione di uno dei vitigni più importanti d’Italia. Lo ha deciso il Governo, segnando il destino del Parco Nazionale del Vesuvio, un territorio strappato alle ecomafie, all’abusivismo edilizio e al proliferare indiscriminato delle cave. Rischiano così di essere vanificati due decenni di impegno sociale dedicati alla valorizzazione delle biodiversità e dei prodotti esclusivi di un territorio,  riconosciuto dall’Unione Europea con tre livelli di protezione: il Parco nazionale del Vesuvio, le due zone S.I.C. (Sito di Importanza Comunitario), la zona ZPS (Zona di Protezione Speciale) ed infine la designazione dell’UNESCO come Riserva della Biosfera-MAB.

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redazione

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