Milano – Impegni delle Regioni e delle Amministrazioni locali per ridurre l’anidride carbonica

di Marco Menichetti

E’ stato questo il titolo del 7° convegno nazionale Immissioni ed Emissioni Sostenibili dell’associazione VAS che si è svolto a Milano presso il palazzo di via Meravigli della Camera di Commercio lo scorso 14 dicembre.

Il convegno, organizzato appositamente in concomitanza con il Summit internazionale sul Clima di Copenhagen, ha voluto dibattere proprio gli stessi temi di cui occupano le delegazioni internazionali di tutto il mondo, focalizzando però l’attenzione sugli impegni concreti e le azioni a livello locale.
Il rischio, infatti, è che la grande attenzione e la sovraesposizione mediaticaco2 che si concentra sui leader della Terra e su cosa decideranno di firmare o non firmare faccia passare in secondo piano tutto ciò che le Amministrazioni locali, le Province, le Regioni, le aziende e i singoli cittadini possono responsabilmente fare in tema di riduzione delle emissioni di CO2.

Il Protocollo di Kyoto insegna: è giusto fissare dei macro/obiettivi; è giusto fare il possibile affinché tutti gli Stati si sentano coinvolti e vincolati su quanto ratificato. Poi, però, occorre passare all’attività concreta e gran parte del lavoro deve essere svolto in chiave locale, tra la gente, con azioni dal basso, partecipate e che prevedano un coinvolgimento ampio.
E’ per questa ragione che VAS Lombardia sta monitorando gli impegni e le azioni in campo ambientale da parte dei Comuni lombardi, ricavando un dato che fa riflettere: ad oggi, in circa l’85% dei casi è difficile anche solo accedere ai dati e alle informazioni riguardanti le attività ambientali di queste amministrazioni.

Tra chi ha collaborato con VAS e risposto ad un dettagliato questionario su rifiuti, energia, mobilità ed educazione ambientale, solo il 50% dei Comuni con meno di 15mila abitanti risulta sufficientemente impegnato in questi campi, mentre per i Comuni di medie-grandi dimensioni la percentuale sale al 65%.
Il quadro che ne deriva indica dunque la forte difficoltà – da parte delle comunità locali – di farsi carico di problemi importanti e che riguardano il nostro futuro, ma anche di una certa disattenzione verso alcune azioni utili e facilmente applicabili. Un esempio su tutti: solo il 44,7% dei Comuni di medie dimensioni ha attivato uno sportello o un ufficio informazioni sui temi dell’energia e del risparmio energetico, attività che permette di sensibilizzare tantissimi cittadini, convincendoli ad applicare comportamenti e tecnologie a bassa emissione di CO2.

renewable-energyDurante il convegno, le difficoltà dei Comuni sono state confermate da ANCI, l’associazione che li rappresenta e che lamenta una difficile situazione delle finanze locali, con conseguente necessità di tagli proprio nei settori dell’innovazione e della protezione ambientale. Un’ipotesi, lanciata direttamente da VAS, è quella di richiedere l’adozione di una norma statale che permetta lo sforamento del patto di stabilità a favore dei Comuni che dimostrano di effettuare investimenti per ridurre il proprio impatto sul clima.

Tornando alla scaletta dei lavori, il convegno Immissioni ed Emissioni Sostenibili si è svolto in due sessioni.

La prima si è concentrata sui dati raccolti a livello internazionale, nazionale e su base locale. Importanti sono stati i contributi di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e ISTAT (Istituto nazionale di statistica).
ISPRA realizza ogni anno l’inventario nazionale delle emissioni in atmosfera, sia di gas ad effetto serra che degli altri inquinanti indicati dalle convenzioni internazionali, con lo scopo di quantificare i livelli di emissione, identificarne le fonti principali, verificare il rispetto dei limiti nazionali e degli impegni di riduzione intrapresi nei diversi contesti internazionali. I risultati degli studi di ISPRA confermano che anche a livello italiano gli obiettivi di Kyoto non sono rispettati, e c’è quindi bisogno di un grosso impegno, almeno per invertire il trend tuttora negativo.auto

ISTAT, invece, ha evidenziato il rapporto esistente tra la creazione di valore economico e il corrispondente impatto sull’ambiente naturale, studiando la situazione sia a livello nazionale che per le singole regioni italiane. Ne sono derivati elementi interessanti: per esempio, il fatto che la spesa complessiva delle famiglie italiane nel settore trasporti ammonti al 13% dei costi totali e, invece, il contributo che questo settore ha in termini di emissioni di gas serra in Italia sia pari al 47%.

Nella seconda sessione sono stati presentati alcuni programmi ed azioni in corso nelle Regioni (vedi la rete Cartesio di alcune Regioni del nord e centro Italia) e il progetto Ecoregion di Alleanza per il Clima per la contabilizzazione  delle emissioni di CO2 a livello comunale. Per quanto riguarda quest’ultimo progetto, è stata elaborata la versione italiana del software nato in Svizzera e in rapida diffusione anche in Germania, che sarà on-line a inizio 2010 ed è oggi testato da un gruppo pilota di amministrazioni comunali italiane.
La sessione e il convegno si sono conclusi con un approfondito contributo da parte di CISL Lombardia, che ha espresso il punto di vista del sindacato su queste tematiche ed ha lanciato la sfida di una nuova alleanza blu-verde per il rilancio del lavoro e, contemporaneamente, la difesa e la valorizzazione del nostro ambiente di vita.

Foto tratte da:
tre-energia.com
meteoclima.net
protocollo2.com

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redazione

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